09 agosto 2007

MONICA

Caro Sergio,

questa notte tornavo a casa con la mia dudu, quando il cd si è bloccato, ho messo la radio e cercando qualcosa di ascoltabile, ho cominciato a sentire una musica che, nonostante l’ora mi sembrava nota, era “italiani mambo”.

Devo aver fatto un’esclamazione di sorpresa tipo bocca spalancata e occhi a palla. Me la sono cantata tutta, la sapevo ancora, me ne ero persino dimenticata l’esistenza.
Improvvisamente mi sono trovata alla prima liceo, con le amiche, le cuffiette con la tua musica, i capelli gonfi, la cartelletta 50x70 con le tavole di figura. Ti adoravamo, ci esprimevamo come nelle tue canzoni: rivederti è pleonastico o preoccuparmi di esistere mi logora o se divento ricco domani parto e non torno più o caggia fa with you, bliz dei tabaccai…
Così oggi ho cercato le cassette e un registratore, operazione non semplice che è durata circa trenta minuti. Lo sai che le cassette bisogna girarle, e il lato A e quello B non coincidono mai? Nemmeno questo ricordavo, un’altra vita.
Ora di quelle amiche so poco, la maggior parte architetti, io sono un fashion designer e un’artista, non stò a spiegarti le ragioni di questa doppia identità.

Ti auguro belle cose.

Monica.