16 aprile 2008

Eliana Dangiu - Torino

Caro sergio caputo,
ci siamo visti dopo il tuo concerto a torino, teatro colosseo, 28 marzo, mi hai firmato un autografo avrei voluto dire delle cose, ma ogni volta che incontro una persona che ammiro farfuglio, non ci posso fare niente, farfuglio. Con la lingua scritta me la cavo un po' meglio.
Credo di essere riuscita a dirti che esce una raccolta di miei scritti che in apertura hanno una citazione da una tua canzone. E per questo mi farebbe piacere riuscire a fartela avere.
Bene, le altre cose che non sono riuscita a dire (proprio come il mio ragazzo, che mi accompagnava, troppo allibito ogni volta di più dalla mia balbuzie psicosomatica) sono che io, noi, sentiamo moltissimo le tue canzoni. Sentiamo in senso emotivo, le viviamo quotidianamente nelle immagini, negli accordi, nell'approccio alle cose soprattutto.
E devo aggiungere che ogni volta che ti ascolto sono deliziata, non c'è altro termine, deliziata dalla scelta delle parole e dalla costruzione della frase. E non riesco a smettere di ripetermelo, più volte, perché credo sia uno dei rari casi in cui una singola parola possa identificare esattamente uno stato mentale.
Sono molto contenta di averti detto ciao sono eliana, e di averti visto sorridere da vicino.
Resto in attesa di un'indicazione per poi spedirti il libro, una raccolta di versi che il mio editore ha deciso di intitolare Polaroid, ma è un titolo che calza bene alle mie istantanee scritte. Puoi verificare la notizia su www.torinopoesia.org
Curiosa di leggere il tuo, lo prendo presto.
Un saluto carissimo,
Eliana (e anche Franco).