06 maggio 2008

Max su "Disperatamente (e in ritardo cane)"

Ciao Sergio, ho finito ieri sera di leggere il tuo libro, con il dispiacere di aver perso un amico che mi teneva compagnia durante le serate passate a casa. Quando l'ho visto in libreria (non il megastore ke oggi imperversa, ma una vera libreria di quelle tradizionali, presso la quale mi reco quando ho voglia di tenermi lontano dalla folla), è stato amore a prima vista, come il tuo Max quando incontra VR.. una girandola di ricordi mi hanno assalito. Quando 15enne cantavo le tue canzoni stralunate, piene di non sense e di ironia e ke, cosa eccezionale per me ke ho una memoria pessima, riuscivo ad imparare quasi del tutto a memoria, cantandoci sopra mentre il disco (il vinile!!!SOB) andava. Scusa per questo amarcord, ma con te e grazie a te ho vissuto momenti bellissimi della mia adolescenza e ritrovarti in libreria è stato un richiamo dei ricordi, della passione per il sax ke cominciavo a strimpellare in quegli anni, l'amore nascente per la musica jazz...la storia ke hai voluto raccontarci l'ho trovata tenera, malinconica come uno spicchio di luna, coinvolgente e scanzonata..un tour in quella roma felliniana ke tanto amo, pur essendo del sud, e ke ci cantavi nel tuo primo successo... ke dire, sei in gamba e mi hai ancora una volta emozionato. Ciao Sergio, facci sognare ancora.


ps: nelle intenzioni mi ero riproposto di non scrivere i soliti commenti dei fans ke, raggiunta l'età matura, ricordano i bei tempi andati della giovinezza, ma è stato più forte di me, forse perkè a quei tempi sono rimasto ancora fortemente legato.... Max (ke sono io)