Questo è il mio muro di graffiti. Ci scriverò riflessioni, articoli, informazioni, ed altro; se volete imbrattarlo anche voi scrivetemi. Siate brevi please. Buon divertimento.
26 giugno 2008
Donatella "Disperatamente (e in ritardo cane)"
"Disperatamente (e in ritardo cane)" il primo romanzo di Sergio Caputo arriva proprio in ritardo cane nel panorama letterario italiano. Nel senso che avrebbe dovuto arrivare molto tempo fa per diluire il banale buonismo dei nostri, troppo facilmente, acclamati divi che sanno raccontare solo storie di adolescenti. Chi ama e conosce il Caputo musicista non può non essersi accorto di alcuni versi delle sue canzoni risciacquati ed incastrati nel puzzle della trama come diamanti di un anello. E Max. Il nostro eroe, sarà lostesso Max che, ricevuto il vaglia telegrafico, è ritornato via da Cannes? Comunque sia questo primo romanzo di Sergio Caputo è come la sua musica, geniale e talmente ricco disfumature da poter essere letto e riletto più volte scoprendo sempre qualcosa di nuovo che ci era precedentemente sfuggito. Potrei quasi definirlo il romanzo di un intellettuale, se le sue citazioni non fossero così spontanee e naturali da sembrare cultura comune a tutti. Un VictorHugo meno spocchioso, ironico e decisamente più attuale! E' facile riconoscersi in almeno un aspetto della vita di Max, riflettere sui sentimenti e le emozioni che prova è simile ad un esercizio catartico. Se poi, come me, conoscete la voce di Sergio Caputo meglio di quella di vostra madre, è possibile vivere l'esperienza narrativa come fosse lui in persona a leggere e...ragazzi...la sua voce ti attraversa il cervello e si rifrange in mille toni che si mescolano nello stomaco per poi arrivare, attraverso virtuali anastomosi, al cuore. Da lì vengono sparati a tutto il corpo dando luogo a migliaia di piccoli e deliziosi brividi. In questo caso occorre una seconda lettura, più obiettiva. Scrollandosi di dosso l'affetto irrazionale per qualcuno che nemmeno conosci e trattadolo come un qualunque altro scrittore, ti accorgi ugualmente della sua freschezza. Certo qualche scivolone di banalità tocca anche lui, ma solo nei contenuti, il linguaggio rimane originale ed efficace. Questa è la magia. La ricetta che gli permetterà di scrivere ancora, qualsiasi cosa. Quella capacità irriverente di essere geniale. Orgogliosa di amarti come artista Sergio.