16 giugno 2008

Francesca

Carissimo Sergio, con emozione ti seguo, ogni volta che passi da Roma e non perdo occasione per sentirti dal vivo, tra i puff del The Place, come in un salotto di casa. Questa volta ti ho sentito anche all'Auditorium...UNO SPETTACOLO!!! Ho sempre pensato che sei un grande...e non mi sono mai dovuta ricredere!...senza necessità di ostentare...tu arrivi e basta...e poi...ho comprato il romanzo...sto procedendo nella lettura...e trovo, con stupore, classico delle coincidenze che non ti aspetti, pezzi di vita mia...nei tuoi...non soltanto in quelli più piacevoli...i tempi di Prima Porta...parola per parola...ricordo su ricordo...e a fine testo...trovo persino lo stesso mese. Anche nel mio passato era Ottobre quando è morto mio padre. Da subito volevo dirtelo...così ti scrivo...e ti ringrazio, non solo per la tua musica, che peraltro ho conosciuto attraverso mio padre, ma soprattutto perchè alcuni ricordi hanno il coraggio di prendere voce solo attraverso la bocca di altri...e io forse aspettavo proprio questo. Mi scuso per la lunghezza... ma che sarò o meno sul blog, io volevo dirtelo, anche in forma privata. Ancora...di seguito 2 "pensieri" successivi alla serata.
Sergio Caputo dal vivo è più di Sergio Caputo...c'è la musica di quelli che la vogliono proprio suonare... e tutta la musica scritta prende forma dentro lo strumento musicale, oltre ogni versione precedentemente ascoltata... chi non teme il suo valore lo lascia uscire "normalmente", senza ostentare...un divo che non c'è, che non ostenta, è un artista sopraffino, che arrota la voce, nota su nota... e la scalda, cantando, e senti tutti gli strumenti...e ti emozioni...se ripensi agli anni della musica e se ne scopri di nuova... che ti tocca sempre di più ......lontano che vai...