16 dicembre 2008

Maia

Ho letto il tuo libro tutto d'un fiato, e al tempo stesso il mio stereo cantava le tue canzoni. Avevo...15 anni la prima volta che ti ho sentito cantare, per caso, mia sorella aveva comprato una tua cassetta, "un sabato italiano". Mi sono innamorata subito della tua ironia.....ma tutto questo te lo hanno già scritto centinaia di persone prima di me, ognuno raccontandoti quanto hai fatto e fai parte della loro vita.
A me hai aperto una porta nuova sul mondo, anche se quello dei defunti! Me lo ero ripromesso che sarei andata a curiosare nel cimitero acattolico al Testaccio, prima o poi...e manco a farlo apposta ci sono andata il 2 di novembre!
E mi ero anche ripromessa di scriverti una volta fatta la visita alla tomba di Keats. E così eccomi qua, a raccontarti l'incredibile emozione nel trovarmi davanti al grande poeta, l'emozione di far parte di qualcosa di eccezionale per un attimo della mia vita.
E chiusi gli occhi ho visto Max che camminava per quel viottolo con il suo giubbotto di pelle, che curiosava dalla feritoia dall'esterno del cimitero. E' stato bello, è stato un momento magico guardare la tomba di Keats e Severn ed essere parte della storia.
Grazie a te, al tuo libro, alla tua musica. Sei uno spiraglio di allegria, umorismo e ironia, e quando ti ascolto riaffiorano i ricordi dei 20 anni, della spensieratezza, così cara ma così lontana, ora che la vita riserva tante brutture e delusioni.
Ho da porti una domanda, e sicuramente sarà banale e gettonatissima, ma credo venga spontanea a chi ti ascolta e ti legge....ma quanto Max è realmente Sergio????? Io credo un abbondante 90%, e il Max che era nel mio libro aveva la tua faccia! Impossibile scindervi!
Un saluto Maia.