01 aprile 2009

Francesca Pellizzer

Ciao, sono l'ultima di quattro sorelle. Tempo fa, non importa quanto, arrivò a casa Effetti personali. ( C'erano già sabato italiano, ecc.) Loro frequentavano l'università io un liceo ostile e cattivo. Ore 14.00 effetti personali una terapia contro la stupidità. Da allora non ho più smesso. Prima il vinile poi i cd, l'album fatto arrivare dagli USA, i concerti.
Quando le cose andavano male o bene la mia colonna sonora era pronta e mi riconoscevo in famiglia e fuori tra amici che ho corrotto con il paradossi e i punti di vista distorti della tua realtà mai banale.
Non posso dire che tu mi sia mancato quando hai smesso di pubblicare musica dato che ti ascolto sempre, che ti canticchio in auto. Nulla di eccessivo una misurata passione che oggi i miei alunni tra i gli 11 e i 14 anni ascoltano smarriti perché l'italiano che praticano è sempre più limitato. Tu dici di scrivere prima la musica ma quelle parole per alcuni hanno significato veramente tanto, forse proprio perché hai dato loro del tempo e della fatica. Mi chiedo a volte cosa si provi a vedersi espropriati del senso delle proprie canzoni che nel tuo caso sono fatte visceralmente proprie da chi ti segue. Beh ora basta, non mi aspetto risposte e solo che mi spiace non poter venire a Milano a sentirti dato che il concerto è a metà settimana e sono in gita con gli alunni; mi andava di dirlo in modo un po' incasinato ma di dirlo.
Ora correggo le verifiche di storia mente in sottofondo va la tua musica.
Al prossimo concerto Francesca Pellizzer