26 luglio 2008

Barbara

Ciao Sergio, sono Barbara e ti scrivo dalla ben poco affascinante Modena, ma non sono di qui e andrò via spero presto.
Bello il tuo libro, sei compositore di note e parole...anche senza pentagramma.
Ti ascoltavo a 12 anni e sognavo di incontrare uno che mi facesse credere nelle cose come riuscivi tu.
In ritardo boia ho saputo che eri nei paraggi, spro torni presto.
Grazie di tutto quello che mi dai.

L e G c'eravamo anche noi al Parco del Celio

Ciao Sergio, Grazie ,grazie ,grazie per la magnifica serata al parco del celio mi hai riportato indietro di mille anni,a 10000 capelli fa, a quando il solo pensiero di una moglie e figli mi spaventava più di profondo rosso.E' stato grande ritrovarci di nuovo insieme,io,te,l'amico di sempre e qualche centinaio di persone.Luca fromCiampino

24 luglio 2008

Hemingway Caffè Latino

Ciao Sergio,
mi sono fermato nel tempo ai tuoi brani dei primi anni.
Erano la colonna sonora della mia vita e una sera credo del 1987 ti incontrai per caso all'Hemingway di Roma, mi pare in un angoletto di via delle Coppelle.
Mi hai rilasciato un autografo (che purtroppo ho perso) sopra un pacchetto di fiammiferi minerva.Io giovane torinese alla scoperta di Roma ne rimasi estasiato.
Il caffè Hemingway credo chiuse pochi anni dopo infatti tornato a Roma non lo trovai più con grande dispiacere.
So che hai vissuto e credo tu viva ancora negli USA.Oggi mi fa piacere ritrovarti online e penso che acquisterò il tuo libro perchè mi incuriosisce molto.
Una domanda: a Roma esiste ancora un locale dove ti piace andare o sono tutti inesorabilmente crollati nel delirio da aperitivo a buon mercato senza un barman in grado di preparare il tuo preferito Margarida.
Con affetto,
Andrea/Torino

Christian al Parco del Celio

Ciao Sergio, c’ero anch’io qualche giorno fa al Celio, volevo vedere da vicino l’icona non autorizzata, carpirne qualche segreto, coglierne l’essenza. A forza di ascoltare la tua musica, e letto anche il libro, mi ero già fatta una certa idea, mi ero anch’io creato tutto un personaggio, che avevo però un po’ paura si sgretolasse a contatto con la realtà. Si, d’accordo, saresti sempre stato su un palcoscenico, ma sarebbe potuto sfuggirti qualcosa, e io sarei stato lì pronto a raccoglierlo. È stata una bella serata, c’era un sacco di gente che ti stimava e ti voleva bene, ok, eravamo al tuo concerto e quelli erano i tuoi fan, ma ho sentito che c’era qualcosa di più. Da quando suoni, sei riuscito a esprimere le sensazioni della tua generazione, sublimando un’epoca attraverso il tuo swing e la tua ironia, la gente te ne era grata, perché non è da tutti riuscire a comunicarlo come fai tu. Quella serena malinconia che si respirava al celio, altro non era che la nostalgia per un artista autentico come te. Continua il tuo cammino, ma torna un po’ più spesso quaggiù da noi a trasmetterci la tua energia e a condividere con noi le tue preoccupazioni.
Christian

Franco (Bangkok)

Ciao Sergio,
sono un conceptual/visual artist e per un'artist-in-residence program saro a NYC per tre mesi. Visto che ho amici anche a SF, contavo di venire li per una settimana e poi tirare giu'da altri amici che ho a LA.
Dimmi se suoni da qualche parte negli States nei primi mesi del 2009, cosi ti vengo a vedere, insieme alla mia compagna Thai di Bangkok, che ti adora.
L'ho portata a farti vedere in concerto l'altro giorno (15 Luglio, 2008) a Roma ed eravamo a 4 file dal palco.
Sei stato bravissimo, ma devo dirti che a Latina, nel 1997, mi ha sbalordito molto di piu. Ma non preoccuparti, questo e' stato cosi' perche' ero appena fuori da una storia d'amore e quindi si sa, le emozioni causate dalla melodia fanno altri/alti scherzi.
Mi domandavo, hai mai suonato a Bangkok (Thailand)?
O devo vedere di organizzarti un concerto?
Sei il mio artista di un certo tipo, preferito insieme a Battisti e David Sylvian...
Che te ne pare? Ok, chiudo qui.
Aspetto tue nuove e ti auguro buon tour 2008.
Abbraccio, Franco (classe 1967)

Cesare ad Erchie (Br)

..... e così alla fine ce l'ho fatta,
ieri sera ero al tuo concerto ad Erchie in quel campo sportivo che per un attimo, invece di essere il solito teatrino del Buon calcio Italiano fatto di stupidi che corrono dietro ad una palla, tifosi che imprecano contro le presunte corna dell'arbitro (manco abitassero in casa sua), calci, spintoni,insulti vari offerti gratuitamente all'avversario (alla faccia del fair-play)sembrava essersi trasformato in un club nel quale regnava la pace e una certa atmosfera rilassata scandita dalle note del jazz.
Fino alla fine non ci credevo, quando circa un mese prima ho visto le locandine
che dicevano "Sergio Caputo Live in Tour - Erchie (BR) 18 luglio 2008".
Così io e altri due mie amici e compagni di band ci siamo mobilitati partendo dalla vicinissima Oria, dove l'estate è sempre all'insegna della solita minestra riscaldata (Corteo Storico di Federico II, Torneo dei Rioni, serate fashion in Piazza dove a farla da padroni sono i bar e i loro danatissimi cocktail,drinks e tutti quei scimmioni effeminati come Maria De Filippi insegna) per approdare a circa 15 km da casa nostra, paesino più piccolo del nostro ma ricco di appuntamenti musicali di un certo spessore.
Per dimostrarti che al concerto c'eravamo, posso dirti che ho riso molto quando ti si è rotta la corda della chitarra ad inizio spettacolo (per la cronaca, era un Sol terza corda) complice la caduta del capotasto mobile mentre esordivi con "Lontano che vai".
Per un attimo ho pensato a quante volte è successo a me, caro Sergio, di rompere le corde durante un concerto, perchè complice l'umidità, oppure peggio ancora, perché il tastierista aveva messo il transposer a 1000 e dunque quello che doveva essere un Mi cantino era in realtà un Fa dieci ottave sopra !!!!!
Eri partito male ma poi tra un brano e l'altro avete ripreso in mano lo show, belli gli arrangiamenti di molti tuoi brani storici (L'astronave che arriva, Bimba se Sapessi, Hemingway cafè latino che hai suonato al posto di T'ho incontrata domani). Eravamo noi ad averla urlata quella canzone dalle ultime file e tu ci hai risposto con un "......eeeeeeeh !" come dire, chi cavolo se l'è ripassata ????
Poi, a fine concerto, sei volato via giù dal palco stile Ben Johnson quasi come se ad inseguirti ci fossero milioni di persone (c'era qualche creditore seduto tra il pubblico ??) e ti sei nascosto nei camerini.
Non ti dirò che ti abbiamo aspettato per molto tempo, anzi, abbiamo preferito rinunciare a una foto o un autografo sapendo (almeno da quello che leggo nel tuo sito) che sei una persona estremamente riservata, perciò siamo andati via soddisfatti di averti avuto finalmente dalle nostre parti.
Alla prossima.
Cesare

Ing. Girolamo - Conversano

Bello il concerto ieri sera a Conversano
Peccato che sei scappato via disperatamente....
Avevo con me il tuo libro (lo hai anche presentato sul palco) ed avrei gradito un tua dedica, uno scritto chissà.
Sarà per la prossima volta, sei sempre grandissimo.
Ciao, Girolamo.

Flamura a Conversano 17 luglio 2008

Erano esattamente 20 anni che mancavo da Conversano, ovvero da quando ci fu un concerto per me storico di Sergio al Grand'Hotel d'Aragona, che e'da quelle parti.. Fra il pubblico, l'appena passato 17 Luglio 2008,c'era chi ancora si ricordava.
Durante quel concerto Sergio stava finendo gli arrangiamenti di Lontano che vai, con vinile e CD che sarebbero usciti ad estate conclusa.
A sopresa, la formazione del concerto 2008 e' una formazione molto piu'rock che jazz. Unico ammiccamento alla formazione jazz e' la batteria di Beggio, con - assolutamente - un solo tom. E, ovviamente, la "Gibson" di Sergio, che pero' spesso emetteva suoni metal grazie al fido multieffetto Roland azzurro metallizzato. Durante i concerti degli ultimi anni, Sergio il proprio materiale di fine concerto lo impacchettava da se', mentre invece questa volta c'era un solerte e benvestito personaggio (giacca con gli stessi effetti cromatici metallizzati del multieffetto, strepitosa) che si e' occupato della supervisione del materiale. La chitarra no, Sergio se l'e' portata con se', non credo la faccia toccare molto, in giro.
Insomma, formazione Rock. Anzi, Rock-Pop, visti alcuni assoli di Visibelli (grandiosi). I brani, quasi tutto il repertorio classico,erano arrangiati con piano elettronico e tastiera, basso, batteria, Sax e flauti, e chitarra (Gibson). Sembravano i brani nella loro versione originale, ed il pubblico e' letteralmente impazzito, cantando le canzoni dall'inizio alla fine.
Soprattutto, GRAN voce di Sergio, anche se la data appena passata segna gli sgoccioli di questo tour estivo. C'era anche la doppia voce del bassista (convinti ora che si trattasse di una formazione rock? :-), molto ben inserita nel canovaccio globale.
Mi impressiona, sempre, vedere come ancora Sergio abbia verve da vendere, e quanto generoso sia nella sua produzione, ora anche letteraria (il romanzo, un vero romanzo con personaggi e trama, e' fra i piu' toccanti che io abbia letto negli ultimi anni).
Ad Maiora, Fabrizio

Simona all'ombra del Colosseo

Grazie per l'ennesima bella serata... la tua musica, quella scenografia inimitabile in tutto il mondo!!! ottima scelta...
Volevo solo ringraziarti e confessarti che il primo 33 giri che ho acquistato a 17 anni è stato "ne approfitto per fare un pò di musica" e ne vado fiera...
Naturalmente, la prossima estate, bis al Colosseo :-))
S.
PS. ho letto il libro divorandolo!!

Ma che amico sei - Roberto da Palermo

Caro Sergio,
le canzoni a volte sono come complicati pensieri crittografati. Per anni le canticchiamo senza davvero comprenderne il significato intimo che le ha generate. Ma quando ne troviamo la chiave di lettura, una chiave anche solo soggettiva, allora tutto cambia. E' quello che è successo a me pochi giorni fa quando in "Ma che amico sei" ho iniziato a intravedere qualcosa che andava al di là di un semplice testo sull'amicizia. Era molto di più, un colloquio con dio. Poi spulciando qua e là sul web ho letto un'interpretazione analoga che ne hai dato tu. Fai riferimento alla prima guerra del Golfo, le cui immagini trasmesse dalla tv hanno segnato la mia infanzia. E' buffo pensare che io adesso sia diventato un giornalista. Proprio i giornalisti, insieme ai politicanti dell'epoca, erano le star che scendevano dal "jet sotto raffiche di flash". Beh, insomma, tutto questo era per dirti che mi hai dato un'emozione. Spero di vederti presto nella mia città, Palermo.

Nicoletta da Torino vent'anni dopo..

Ciao Sergio,
sono Nicoletta di Torino, passata per Sanremo, ora da Terni (spirito nomade).
Chi me l'avrebbe detto, quando negli anni '80 duplicavo (ebbene sì) le tue (ma anche mie) cassette originali, per farti conoscere a qualche compagno di Liceo, ed assistevo alle prove del Festival (ascoltando con piacere il Garibaldi innamorato),
che...
* vent'anni dopo ti avrei scritto, per ringraziarti, grazie ad un "blog"
* mi sarei letta le Memorie di Giuseppe, trovandole grandiose (che Uomo)
* avrei stampato i tuoi testi (per iniziare: Effetti personali) per il mio compagno, classe 1956, che, amando i giochi di parole e i doppi sensi, non può che apprezzare.
Non voglio farla lunga, il motivo principale per scriverti era dirti GRAZIE, per aver scritto canzoni che, "spremendole" a distanza di parecchi anni, ugualmente mi divertono.
Come a dire, sono inguaribile?! (a 38 anni, è probabile)
Cordialmente, vegetarianamente, laicamente,
Nicoletta